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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Pansy Parkinson e di Parkinson, Pansy


   ‘Oh, non prenderai mica le difese di Paciock!’ disse Pansy Parkinson, una ragazza Serpeverde dai lineamenti duri. ‘Non avrei mai creduto che proprio a te, Calì, stessero simpatici i piagnucolosi, e per di più ciccioni’.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   «Ehi, Potter!» strillò Pansy Parkinson, una ragazza di Serpeverde con la faccia da carlino. «Potter! Stanno arrivando i Dissennatori. Potter! Uuuuuu!»
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Dovrebbero licenziarlo subito!» esclamò Pansy Parkinson, in lacrime.
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)

   «Come va, Draco?» gli chiese Pansy Parkinson, tutta uno zucchero. «Ti fa tanto male?»
Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3)

    «Oh, molto divertente» disse Hermione sarcastica a Pansy Parkinson e alla sua banda di ragazze di Serpeverde, che ridevano più di tutti, «davvero spiritoso».
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)


    Costrinse Hermione a mostrare i denti a Piton — lei stava facendo del suo meglio per nasconderli con le mani, anche se era difficile, visto che ormai avevano superato il colletto della divisa. Pansy Parkinson e le altre di Serpeverde erano piegate in due dalle risate silenziose e additavano Hermione da dietro le spalle di Piton.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Straordinariamente graziosa? Lei?» aveva esclamato Pansy Parkinson la prima volta che si era trovata faccia a faccia con Hermione dopo l’uscita dell’articolo di Rita. «Chi aveva in mente? Un castoro?»
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    Un gruppo di Serpeverde sali dai gradini della loro sala comune sotterranea. Davanti c’era Malfoy; indossava un abito di velluto nero con il colletto alto, che secondo Harry lo faceva assomigliare a un vicario. Pansy Parkinson stringeva il braccio di Malfoy, avvolta in un abito rosa pallido molto sontuoso. Tiger e Goyle erano vestiti di verde tutti e due; sembravano sassi color muschio, e nessuno dei due, Harry fu lieto di notare, era riuscito a trovare un’accompagnatrice.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Calì fissava Hermione con uno sguardo incredulo assai poco lusinghiero. Non era la sola, comunque: quando si aprirono le porte della Sala Grande, il fan club di Krum in biblioteca entrò tutto impettito, scoccando a Hermione occhiate di profondo disgusto. Pansy Parkinson la guardò a occhi sbarrati entrando con Malfoy, e anche lui parve non riuscire a trovare un insulto da rivolgerle. Ron le passò davanti senza guardarla.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Quel giorno era riuscito a catturare due puledri di unicorno. A differenza degli esemplari adulti, erano d’oro puro. Calì e Lavanda furono rapite alla loro vista, e anche Pansy Parkinson dovette fare uno sforzo per nascondere quanto le piacevano.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Malfoy, Tiger e Goyle erano davanti alla classe insieme a Pansy Parkinson e alla sua banda di ragazze di Serpeverde. Guardavano qualcosa che Harry non riuscì a vedere e sghignazzavano con tutta l’anima. Il muso da carlino di Pansy spuntò eccitato da dietro la vasta schiena di Goyle mentre Harry, Ron e Hermione si avvicinavano.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «È proprio brutta» dichiara Pansy Parkinson, una graziosa, vivace ragazza del quarto anno, «ma è probabile che abbia preparato un Filtro d’Amore, è piuttosto sveglia. Credo proprio che ci sia riuscita così».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Hermione non si fece vedere a Erbologia. Mentre Harry e Ron uscivano dalla serra per andare a lezione di Cura delle Creature Magiche, videro Malfoy, Tiger e Goyle scendere i gradini di pietra davanti al castello. Dietro di loro, Pansy Parkinson e il suo gruppetto parlavano a bassa voce ridacchiando. Come vide Harry, Pansy gridò: «Potter, ti sei mollato con la tua ragazza? Come mai a colazione era così sconvolta?»
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    Uno degli Snasi all’improvviso balzò in alto nel tentativo di strappare con un morso l’orologio da polso di Pansy Parkinson, che strillò e fece un salto indietro.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Ti spieghiamo dopo» borbottò Harry; Pansy Parkinson era in ascolto.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)


    Hermione veniva verso di loro attraverso il prato. Aveva le mani coperte di bende e l’aria tristissima. Pansy Parkinson la osservava con occhi attenti.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «E quella vacca totale di Pansy Parkinson» aggiunse Hermione con rabbia. «Come ha fatto a diventare prefetto, se è più tonta di un troll che ha preso una botta in testa…»
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Poco lontano, Draco Malfoy, seguito da una piccola banda di compari tra cui Tiger, Goyle e Pansy Parkinson, spingeva via alcuni intimoriti allievi del secondo anno, di modo che lui e i suoi amici potessero avere una carrozza per sé. Qualche istante dopo, Hermione emerse ansante dalla folla.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    La giornata era diventata fresca e ventosa e, attraversando il prato che scendeva fino alla capanna di Hagrid al limitare della foresta proibita, sentirono qualche rara goccia di pioggia sul viso. La professoressa Caporal aspettava la classe a una trentina di metri dalla capanna; davanti a lei c’era un lungo tavolo su cavalletti carico di bastoncini. Harry e Ron si stavano avvicinando, quando un alto scoppio di risate risuonò alle loro spalle: si voltarono e videro Draco Malfoy che avanzava, circondato dalla solita banda di compari di Serpeverde. Doveva appena aver detto qualcosa di molto divertente, perché Tiger, Goyle, Pansy Parkinson e gli altri continuarono a sghignazzare di cuore mentre si radunavano attorno al tavolo; e a giudicare da come lo guardavano, Harry indovinò l’argomento della battuta senza troppe difficoltà.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Indicò il mucchio di bastoncini davanti a sé. La mano di Hermione scattò in aria. Alle sue spalle, Malfoy fece l’imitazione di lei con i denti sporgenti che saltava su e giù ansiosa di rispondere e Pansy Parkinson diede in una risata che si trasformò quasi subito in un urlo. I bastoncini sul tavolo balzavano in aria rivelandosi minuscole creature di legno simili a folletti, ciascuna dotata di braccia e gambe nodose e marroni, di due dita a rametto al termine di ciascuna mano e di una buffa faccia piatta di corteccia in cui luccicava un paio di occhi marrone scarafaggio.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    Tiger, Goyle e Pansy Parkinson sghignazzarono e strillarono. Ron, inforcata la sua scopa, decollò scalciando il suolo e Harry lo seguì, guardando le sue orecchie che arrossivano.
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Ehi, Johnson, che senso ha quell’acconciatura?» strillò Pansy Parkinson da sotto. «Che te ne fai di tutti quei vermi che ti escono dalla testa?»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Malfoy fece una faccia grottesca, con la bocca aperta e gli occhi al cielo. Tiger e Goyle scoppiarono nella loro risata simile a un grugnito e Pansy Parkinson squittì deliziata.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Gli voltò le spalle e andò a interrogare Pansy Parkinson sulle lezioni. Piton si voltò verso Harry e i loro occhi si incontrarono per un istante. Harry si chinò precipitosamente sulla pozione, che si stava coagulando in maniera davvero sleale ed emanava un deciso odore di gomma bruciata.
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    L’unica preoccupazione reale di Harry era che le tattiche della squadra di Serpeverde per far perdere le staffe a Ron ancor prima di entrare in campo funzionavano benissimo. Harry sopportava i loro commenti velenosi da oltre quattro anni, perciò i bisbigli del tipo «Ehi, Potty, ho sentito che Warrington ha giurato di buttarti giù dalla scopa, sabato» non gli facevano neanche il solletico, invece di gelargli il sangue. «Warrington? Con la mira che ha, mi preoccuperei di più se puntasse qualcuno accanto a me» ribatteva, facendo ridere Ron e Hermione e cancellando il sorrisetto dalla faccia di Pansy Parkinson.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)


    Harry non ebbe bisogno di guardare per sapere che cos’era successo: sentì il rumoroso disappunto dei tifosi di Grifondoro, insieme a nuove grida e applausi di Serpeverde. Harry guardò giù e vide la faccia rincagnata di Pansy Parkinson in piedi di fronte agli spalti, con le spalle al campo, che dirigeva il coro dei tifosi di Serpeverde:
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    La Umbridge non rispose; finì di scrivere l’ultimo appunto, poi guardò di nuovo Hagrid e disse, sempre a voce molto alta e scandendo le parole: «Prego, continui pure la lezione come al solito. Io camminerò» e mimò con le dita l’atto di camminare (Malfoy e Pansy Parkinson furono presi da silenziosi accessi di risate), «tra gli studenti» (e indicò diversi membri della classe), «a fare domande». Si indicò le labbra.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Vecchia megera, arpia maligna!» sussurrò, quando la Umbridge si avvicinò a Pansy Parkinson. «Lo so che cosa stai facendo, brutta perversa subdola…»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Lei riesce sempre» chiese la professoressa Umbridge a Pansy Parkinson, con voce squillante, «a capire il professor Hagrid quando parla?»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Sempre che loro riescano a capire te» disse forte Malfoy, e Pansy Parkinson fu sopraffatta da una nuova crisi di risatine. La Umbridge li guardò con un sorriso indulgente e si rivolse a Neville.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    «Va tutto bene» disse la Umbridge, dando un colpetto sulla spalla di Neville con quello che doveva essere un sorriso di comprensione, ma che a Harry sembrò più un’espressione maligna. «Bene, Hagrid» riprese, parlando di nuovo lentamente e forte, «credo di avere abbastanza elementi con cui lavorare. Riceverà» (fece il gesto di prendere qualcosa a mezz’aria), «i risultati dell’ispezione» (indicò la tavoletta), «tra dieci giorni». Sollevò dieci dita corte e poi, con un ampio sorriso, più che mai simile a un rospo sotto il cappello verde, si allontanò dal gruppo, lasciando Malfoy e Pansy Parkinson in preda a risate irrefrenabili, Hermione tremante dalla rabbia e Neville confuso e turbato.
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    L’argomento “Coppa del Mondo di Quidditch” li accompagnò per tutto il viale e fuori dai cancelli. Harry stentava a credere quanto fosse facile parlare con lei (non più difficile, in effetti, che parlare con Ron e Hermione), e stava appena cominciando a sentirsi più sicuro e allegro, quando un manipolo di ragazze di Serpeverde, tra cui Pansy Parkinson, passò loro accanto.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Gazza si aggirava per i corridoi brandendo una frusta, ansioso di usarla sui colpevoli, ma ce n’erano così tanti che non sapeva da chi cominciare. La Squadra d’Inquisizione tentava di aiutarlo, ma ai suoi componenti continuavano a capitare gli incidenti più strani. Warrington della squadra di Quidditch di Serpeverde fu ricoverato in infermeria con un’orribile malattia della pelle, che pareva ricoperta di fiocchi d’avena; e il giorno dopo, con grande gioia di Hermione, Pansy Parkinson saltò tutte le lezioni perché le era spuntato un imponente palco di corna.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Dieci minuti dopo, il professor Vitious chiamò: «Parkinson, Pansy… Patil, Calì… Patil, Padma… Potter, Harry».
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry afferrò la maniglia e spinse forte; Zabini, ancora aggrappato alla maniglia, cadde in grembo a Gregory Goyle. Nella confusione che seguì Harry s’infilò nello scompartimento, balzò sul sedile momentaneamente vuoto di Zabini e si issò sulla reticella portabagagli. Fu una fortuna che Goyle e Zabini si ringhiassero addosso, attirando l’attenzione di tutti, perché Harry era quasi sicuro che il Mantello, ondeggiando, gli avesse scoperto piedi e caviglie; addirittura, per un terribile istante aveva creduto di vedere gli occhi di Malfoy seguire la sua scarpa da tennis che sfrecciava verso l’alto, ma poi Goyle chiuse la porta con violenza e si tolse di dosso Zabini, che cadde al proprio posto tutto scompigliato, Vincent Tiger tornò al suo fumetto e Malfoy, sogghignando, si distese su due sedili con la testa in grembo a Pansy Parkinson. Harry rimase scomodamente rannicchiato sotto il Mantello per assicurarsi che ogni centimetro del suo corpo restasse nascosto, e osservò Pansy accarezzare i lisci capelli biondi sulla fronte di Malfoy con il sorriso compiaciuto di chi pensa che chiunque sarebbe stato felice di trovarsi al suo posto. Le lanterne che dondolavano dal soffitto gettavano una luce vivida sulla scena: Harry riusciva a leggere ogni singola parola del fumetto di Tiger, proprio sotto di lui.
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)


    Pansy Parkinson emise una risatina acuta. Parecchi altri ragazzi ridacchiarono. Harry respirò profondamente e continuò con calma, anche se le sue viscere ribollivano: «Sì, i fantasmi sono trasparenti, ma gli Inferi sono corpi morti, no? Quindi devono essere solidi…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Harry non era sceso per cena; non aveva fame per niente. Aveva appena finito di raccontare a Ron, Hermione e Ginny quello che era successo, anche se pareva che non ce ne fosse un gran bisogno. La notizia era circolata molto in fretta: evidentemente Mirtilla Malcontenta si era presa la briga di sbucare in tutti i bagni del castello a raccontare l’accaduto; Pansy Parkinson era già andata a trovare Malfoy in infermeria, e non aveva perso tempo a diffamare Harry in lungo e in largo, e Piton aveva raccontato ai colleghi l’accaduto con dovizia di particolari; Harry era già stato chiamato fuori dalla sala comune per patire quindici minuti assolutamente spiacevoli in compagnia della professoressa McGranitt, secondo la quale era fortunato a non essere stato espulso e che approvava incondizionatamente la punizione di Piton, tutti i sabati fino alla fine del quadrimestre.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

   Il silenzio li inghiottì di nuovo. Le teste si voltarono, ogni occhio nella Sala sembrava aver trovato Harry e tenerlo immobilizzato nel riverbero di migliaia di raggi invisibili. Poi una figura si alzò dal tavolo di Serpeverde; Harry riconobbe Pansy Parkinson, che levò un braccio tremante e urlò: «Ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)